giovedì 14 maggio 2009

Le storie di mia zia (e di altri parenti), di U. Cornia

24.

Quando facevo le scuole medie ogni tanto ci portavano alla Biblioteca Estense a fare delle ricerche su un vecchio giornale di Modena che si chiamava "Il Panaro".
Una volta qualcuno ha trovato un bellissimo articolo che si intitolava così "ESCE DAL TOMBINO: SCOTENNATO DAL TRANVAI" e raccontava la storia di un operaio del comune di Modena che avevano mandato a fare delle cose nelle fogne. A un certo punto lui aveva sentito un rumore terribile, come se stesse arrivando un terremoto. Allora era stato colto da un immediato terrore e aveva di colpo aperto il tombino per non rimanere sepolto vivo nelle fogne nel caso che tutto crollasse. Stava già uscendo dal tombino e si era già sporto fino a mezzobusto, soltanto che non era il terremoto ma stava passando il tranvai che così lo aveva scotennato, cioè gli aveva portato via tutti i capelli e anche una bella fetta di cuoio capelluto, ma lui era ancora vivo e stava all'ospedale.

34.

Sempre quando ero alle scuole medie, che ogni tanto ci portavano alla Biblioteca Estense a fare ricerche su "Il Panaro" mi ricordo che un'altra volta qualcuno aveva letto un articolo che aveva il titolo "CADE DAL LETTO E MUORE". L'articolo raccontava che uno era caduto dal suo letto e era morto sfracellandosi sul pavimento perché dormiva in un letto a castello alto otto metri, quindi era più o meno come se fosse caduto dormendo dal terzo piano di una casa.

(dal) 75.

.. Una sera mia zia doveva prendere un nuovo farmaco, allora a una certa ora ha preso il farmaco, poi è andata a letto a cercare di dormire sperando di trovare la posizione giusta. Dopo poco si è addormentata, poi, non poteva dire con certezza dopo quanto, ma ha detto che le sembrava di volare, aveva iniziato a volare e volava su e giù per Modena, e poi era andata volando verso gli Appennini e aveva visto tutte le montagne e il Cimone con la neve sopra, e aveva volato intorno al Cimone per cinque o sei giri e poi si era stufata di volare sopra le montagne e era tornata volando verso Modena e aveva volato sul suo ufficio nella biblioteca della Camera di Commercio, e aveva visto da un finestrone che la signora Solieri, la sua collega, era già lì che lavorava, poi aveva deciso di tornare a casa e casa nostra era in via Della Cella 35, come di fatto è, ma invece di essere un palazzone bianco e blu era un grande armadio a cassettoni fatto di quattro cassettoni uno sopra l'altro che giravano intorno a un grande perno in un angolo e si aprivano come le cinque carte da gioco che uno ha in mano quando gioca a poker, e ognuno di questi cassettoni era una piscina, ma antica, come le vasche dei giardini dei palazzi rinascimentali, con ninfee e canneti, e mia zia era andata nel secondo di questi cassettoni piscine, che era il nostro appartamento, e lì, visto che era in costume da bagno, si era messa a nuotare e era stata in acqua moltissimo, sempre nuotando. Poi si era seduta sul bordo con i piedi in acqua e verso le sei e mezzo di mattina si è svegliata, sudatissima, ma molto contenta...

Le storie di mia zia : (e di altri parenti) / Ugo Cornia. - Milano : Feltrinelli, 2008. - 165 p. - (I narratori). - ISBN: 9788807017704

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