
"Il manicomio ai genitori era sembrato un bel posto per nonna, con un grande bosco sulla collina fitto di pini marittimi, alberi del paradiso, cipressi, oleandri, ginestre, carrubi e viali dove nonna avrebbe potuto andare su e giù. E poi non si trattava di un unico caseggiato lugubre che magari avrebbe potuto farle paura, ma di una serie di ville dei primi del Novecento, ben curate e circondate da un giardino. Quello che sarebbe stato il posto di nonna era il reparto chiamato dei Tranquilli, una villa a due piani con un ingresso costituito da una vetrata elegantissima, una sala soggiorno, due refettori, otto dormitori e nessuno avrebbe detto che lì ci vivevano i pazzi, se non per le scale incassate fra i muri. Essendo nonna una tranquilla avrebbe potuto uscire e andare forse anche nella palazzina della Direzione, con la biblioteca e una sala di lettura dove avrebbe scritto e letto romanzi e poesie a suo piacimento, ma sotto controllo. E non avrebbe mai avuto contatti con le altre ville dei Semiagitati e degli Agitati e non le sarebbero mai accadute cose terribili come essere rinchiusa nelle celle di isolamento o essere legata al letto. In fondo, a casa era peggio perché, quando le venivano le crisi di disperazione e voleva ammazzarsi, bisognava pur salvarla in qualche modo." (pp. 97-98)
* Mal di pietre / Milena Agus. - Roma : Nottetempo, 2006. - 119 p. - ISBN: 8874520956
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