martedì 26 maggio 2009

Mal di pietre di M. Agus

"Il manicomio ai genitori era sembrato un bel posto per nonna, con un grande bosco sulla collina fitto di pini marittimi, alberi del paradiso, cipressi, oleandri, ginestre, carrubi e viali dove nonna avrebbe potuto andare su e giù. E poi non si trattava di un unico caseggiato lugubre che magari avrebbe potuto farle paura, ma di una serie di ville dei primi del Novecento, ben curate e circondate da un giardino. Quello che sarebbe stato il posto di nonna era il reparto chiamato dei Tranquilli, una villa a due piani con un ingresso costituito da una vetrata elegantissima, una sala soggiorno, due refettori, otto dormitori e nessuno avrebbe detto che lì ci vivevano i pazzi, se non per le scale incassate fra i muri. Essendo nonna una tranquilla avrebbe potuto uscire e andare forse anche nella palazzina della Direzione, con la biblioteca e una sala di lettura dove avrebbe scritto e letto romanzi e poesie a suo piacimento, ma sotto controllo. E non avrebbe mai avuto contatti con le altre ville dei Semiagitati e degli Agitati e non le sarebbero mai accadute cose terribili come essere rinchiusa nelle celle di isolamento o essere legata al letto. In fondo, a casa era peggio perché, quando le venivano le crisi di disperazione e voleva ammazzarsi, bisognava pur salvarla in qualche modo." (pp. 97-98)

* Mal di pietre / Milena Agus. - Roma : Nottetempo, 2006. - 119 p. - ISBN: 8874520956

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