La meno avvicinabile di tutte era Madame Delacorte, una sventola francese che lavorava in biblioteca; suo marito insegnava nel dipartimento di lingue romanze. Romanzo non era la prima parola che ceniva [sic] in mente a proposito di Madame Delacorte, e men che meno romantico. A Exeter non c'era ragazzo che riuscisse a guardarla negli occhi o che fosse mai entrato in biblioteca senza cercarla con desiderio.
Madame Delacorte aveva l'aria di chi aveva appena scopato ma ne voleva di più, molto di più. (Eppure, in qualche modo, il primo rapporto sessuale non le aveva smosso un capello.) Madame Delacorte era una presenza dominante come Jeanne Moreau in Jules e Jim, e nemmeno suo marito riusciva ad avvicinarsi a lei senza balbettare, ed era di Parigi.
Una sera di primavera, Jack si trovava in biblioteca a sgobbare per l'ultimo esame di storia; aveva un posto di lettura preferito al secondo piano della scaffalatura. [...] Quando Madame Delacorte raggiunse il suo posto di lettura, lui stava faticando su una pila di libri che doveva già aver letto. Aveva accatastato quelli che aveva già terminato; fra loro c'era un tomo polveroso di diritto romano che, come disse Madame Delacorte, qualcunaltro stava cercando. Voleva che lui riportasse il libro al terzo piano della scaffalatura. I classici erano custoditi lì, tutti quelli greci e latini.
«D'accordo» disse Jack a Madame Delacorte. Non riusciva mai a guardarla al di sopra della vita snella; bastava il suo viso a farlo eccitare. Si spostò al terzo piano con il testo di diritto romano.
«Torna subito, Jack» gli gridò dietro Madame Delacorte. «Non voglio che tu ti distragga per colpa mia.» Come se lei, o Jack, potessero farci qualcosa!
Sembrava che, come al solito, non ci fosse nessuno al terzo piano della scaffalatura. Jack trovò in fretta il posto del libro, ma - sopra le rilegature ammuffite, nel corridoio attiguo - un paio di occhi senza corpo lo stavano fissando. «Michèle Maher non è la ragazza per te» disse la voce che apparteneva agli occhi. «Tu sei già bello. A che cosa ti serve una ragazza bella? Hai bisogno di qualcos'altro, qualcosa di reale.»
Un'altra lavapiatti?, si domandava Jack. Ma riconobbe la voce e l'azzurro slavato e acquoso degli occhi. Era Molly Comesichiamava, l'ex fidanzata di Ed McCarthy. («Pene» MacCarthy, come lo aveva soprannominato meno che affettuosamente Herman Castro).
«Ciao, Molly» disse Jack, girò intorno al corridoio della ragazza e si fermò accanto a lei.
«Dovrei essere io la tua fidanzata» gli disse Molly. «So che vuoi bene a tua sorella, e lei è brutta. Be', anch'io sono brutta.»
«Tu non sei brutta, Molly»
«Sì, invece» insistette lei. Era una demente chiaro. Aveva anche il raffreddore; i bordi delle narici erano arrossati e il naso le colava. Molly Comesichiamava si appoggiò con la schiena agli scaffali e chiuse gli occhi. «Prendimi» disse a bassa voce.
Jack non sapeva se ridere o se piangere. Non fece nessuna delle due cose. Spinto da un impulso ampiamente teso a procurarle il minore male possibile, cadde in ginocchio e le alzò la gonna. Le affondò la faccia nelle mutandini; le mani sulle natiche di lei, le abbassò l'elastico.
Jack Burns leccò davvero una sedicenne, fra gli scaffali al terzo piano della biblioteca di Exeter! Grazie alla signora Machado e alla signora Stackpole, sapeva esattamente come fare; la differenza era che, questa volta, fu lui a cominciare. Sentiva le dita di Molly fra i capelli, gli stava spingendo la testa dentro di sé. La senti abbandonarsi contro gli scaffali quando gli venne sul viso; non l'usuale esperienza da biblioteca. E la peggiore cosa era che lui non sapeva neanche il suo cognome e quindi non avrebbe neanche potuto scriverle una lettera di spiegazioni.
Jack la lasciò in piedi accanto agli scaffali, o a malapena in piedi. A differenza di Michèle Maher, Molly era abbastanza bassa e lui potè baciarla sulla fronte, come se fosse una bambina. Quando la lasciò, con nulla da dire a propria discolpa se non che doveva studiare sodo per l'ultimo esame di storia, gli sembrò che le ginocchia di lei stessero tremando.
Jack trovò una fontanella e si sciacquò il viso. Quando tornò al posto di lettura al secondo piano, sapeva di essersi assentato per quello che, a Madame Delacorte, poteva essere sembrato un bel po' di tempo; per non parlare della significativa distrazione che aveva subito. Forse aveva gli occhi leggermente spiritati, o c'era qualcosa nei postumi del cunnilingus improvvisato che aveva attratto l'attenzione di Madame Delacorte.
«Caspita, Jack Burns» disse. «Che cosa diamine hai letto fino adesso? Non certo diritto romano, è evidente» (pp. 365-367)
* In cerca di te / John Irving ; traduzione di Giovanni Giri e Marco Zonetti. - Milano : Rizzoli, 2006. - 959 p. - (La scala). - ISBN: 8817007897
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