venerdì 28 marzo 2008

Per sempre Stargirl, di Jerry Spinelli


6 luglio

... oggi ero andata a leggere al fresco in biblioteca e me ne stavo seduta a sfogliare le poesie di Mary Oliver, quando con la coda dell'occhio ho intravisto un movimento impercettibile. Seguito da un suono altrettanto discreto: ping. Dalla mia postazione potevo vedere il corridoio fino alla fine degli scaffali. Il suono sembrava provenire da un punto in mezzo agli scaffali. E poi eccolo di nuovo, a neanche cinque metri di distanza, qualcosa - sembrava un seme - schizzò fuori dagli scaffali e sbattè - ping - contro la finestra. Indovinai al volo. Quel ragazzo, pensai. Perry.
Quando arrivò il terzo ping, decisi che era abbastanza. Chiusi il libro e partii a passo di marcia. Era là, seduto a gambe incrociate sul pavimento fra gli scaffali, bloccando il passaggio, leggendo un libro, succhiando un limone. Mi piantai davanti a lui. Nel giro di alcuni secondi, cominciai a sentirmi meno sicura di me. Sembrava totalmente assorbito dal libro. La buccia succhiata di mezzo limone giaceva sul pavimento. L'altra metà ce l'aveva in bocca.
Francamente, mi stupì che non stesse leggendo un fumetto. Era un libro vero. Non un libro grosso, è chiaro. Era sottile. Non riuscivo a scorgerne il titolo. Era esasperante: quando vedo qualcuno leggere un libro, devo assolutamente scoprirne il titolo. A volte, se mi capita in treno o in una sala d'attesa, arrivo a comportarmi da vera maleducata pur di conquistare una posizione che mi permetta di occhieggiare la copertina. Ma adesso dovevo occuparmi delle cose importanti.
- So che sai che sono qui - sbottai.
Lui alzò la testa di scatto, gli occhi azzurri sgranati: l'interpretazione perfetta di una persona stupefatta. - Hai appena vinto l'Oscar - commentai.
- Eh? - fece lui, insistendo a mostrarsi sorpreso.
- Lascia perdere. Stai di nuovo sputando semi. Un conto è farlo per strada. Ma questa...
Ne sputò un altro: puh!
- ...è una biblioteca. - Gli tirai un calcio al piede.
Me lo restituì. Rimasi senza fiato. Faceva male. Gli strappai il libro di mano. S'intitolava Ondina, un testo teatrale di un autore francese.
Lui me lo ristrappò di mano. Feci del mio meglio per lanciargli un'occhiataccia, ma mi sentivo ridicola perché certi atteggiamenti non sono da me. E comunque fu energia sprecata, perché lui aveva già rituffato il naso nel libro e ripreso il suo atteggiamento da Avido Lettore Che Non Sa Di Avere Qualcuno Davanti.
Non mi restava che battere in ritirata. E così feci. E poi tornai indietro e gli puntai contro il dito e dissi: - Sta' alla larga da Dootsie.
Non alzò lo sguardo.

7 luglio

Lo devo dire, Ondina è l'ultimo libro che mi sarei aspettata di trovare fra le mani di quel tipo. Parla di una ragazza che in realtà è una specie di sirena. La si potrebbe definire una creatura magica, o fantastica, ma io penso che sia soprattutto umana. Vede ogni cosa con gli occhi di una bambina. E' felice e non fa che cantare. Vive con una coppia di anziani nella foresta vicino a un lago, e quando incontra un cavaliere di nome Hans pensa che sia la creatura più bella che abbia mai visto. Desidera soltanto essere la sua sposa e vivere per sempre con lui, felici e contenti. Però le cose non sono così semplici. Lei si ritrova in un mondo che non comprende le sue Ondine. Alla fine gli altri la respingono e la ricacciano nelle acque da cui era uscita. Il suo amato Hans muore sulla riva del lago. Ma ormai Ondina ha perso tutti i suoi ricordi, e quando più tardi lo scorge dall'acqua è colpita dalla sua bellezza come se lo vedesse per la prima volta ed esclama: "Quanto lo avrei amato!"
Perché Perry leggeva questo libro? Perché leggeva? Com'è possibile che leggesse un libro che, ora che l'ho letto anch'io, è diventato il mio preferito in assoluto? (pp. 94-97)

Per sempre Stargirl / Jerry Spinelli ; traduzione di Angela Ragusa. - Milano : A. Mondadori, 2008. - 294 p. - ISBN: 9788804574606

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