"Vuoi un panino?" gli chiedo.
Tende la mano. Gli do il panino (prosciutto, pomodoro, insalata). Si alza, va a aprire il suo armadietto, ritorna. Mette un libro sul banco, a faccia in giù. Un nuovo SAS. Spionaggio, esotismo e un po', ma giusto un po' di sesso. Faccio scivolare il libro nel ripiano sotto il banco. Ne approfitto per dare uno sguardo alla copertina. E' una bruna, questa volta. Tutte le copertine della collana si somigliano: una ragazza col seno prorompente, il più delle volte molto scollata e, sullo sfondo, un paesaggio qualsiasi, spiaggia, grattacieli, autostrada. E in una vignetta, la faccia di SAS, l'eroe della collana.
Trovo le bionde più eccitanti e anche più rassicuranti. Bionde, belle, formose. Non capisco bene. Le brune hanno qualcosa di spigoloso. Non ho molta esperienza in questo campo, lo confesso, ma sono cose che si intuiscono. Le bionde sono senza complicazioni, senza rischi, esattamente quello che ci vuole per uno alle prime armi.
SAS trova posto accanto alla pila di Balzac. Li devo restituire alla biblioteca del convitto. Che poi è un armadio nella sala dei sorveglianti. Quattro scaffali di cui tre occupati dalla Commedia umana. Penso di essere l'unico lettore, qui.
Un altro me / Bernard Friot. - Milano : Topipittori, 2010. - 90 p. - (Gli anni in tasca). - ISBN: 9788889210581

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