In società, Jenny aveva quel fare serio che mette a disagio le persone più frivole. Leggeva molto, ed era una gran saccheggiatrice della biblioteca scolastica. Uno andava a chiedere un libro e gli dicevano sempre che era in prestito alla Fields. Le telefonavano e lei rispondeva gentilmente, spesso offrendosi di recapitare personalmente il libro all'interessato, appena l'avesse finito. Leggeva un libro dietro l'altro, ma non aveva niente da dire su di essi. In una comunità scolastica, chi legge libri non allo scopo di discuterne, ma chissà per quali altri segreti fini, è strano. Che leggeva a fare, lei?
[...] Il piccolo appartamento attiguo all'infermeria traboccava di libri. Jenny aveva già trascorso dieci anni alla Steering quando scoprì che la libreria concedeva uno sconto del 10 per cento ai dipendenti della scuola (ma a lei non l'avevano mai detto). Ciò la fece arrabbiare. Era generosa, con i suoi libri: li lasciava dappertutto, anche perché non c'era più posto nelle scansie. Si trovavano suoi libri nell'ambulatorio, nel gabinetto radiologico, nella sala d'aspetto. Un po' alla volta i malati della Steering School si resero conto che quella non era un'infermeria come le altre dove pullulano rotocalchi e roba del genere.Lì, alla Steering, mentre aspettavi la visita medica, potevi sfogliare una Storia dell'Età Medioevale; o, in attesa dei risultati d'un'analisi, leggiucchiare un prezioso manuale di genetica. Se poi eri ricoverato, o facevi frequenti visite in infermeria, potevi dedicarti alla lettura della Montagna incantata. Per il ragazzo con la gamba fratturata, o per gli atleti feriti, al posto di Sports illustrated c'erano libri di Conrad o Melville, avventure d'eroi d'alto bordo; in luogo dei settimanali popolari c'erano Dickens e Hemingway e Mark Twain. Che sogno per gli amanti della letteratura, esser degenti alla Steering! Finalmente un ospedale dove c'era qualcosa di buono da leggere.
Quando Jenny Fields aveva trascorso una dozzina d'anni alla Steering, era ormai abitudine dei bibliotecari scolastici, una volta constatato che un libro richiesto mancava, dire: "Forse all'infermeria lo trovi".
E alla libreria, se un dato libro era esaurito, potevano consigliarti di rivolgerti all'infermiera Fields: "Lei può darsi che ce l'abbia".
Jenny, udita la richiesta, dopo aver riflettuto un momento, avrebbe risposto, mettiamo: "Credo si trovi nella stanza 26, ma lo sta leggendo McCarty. Ha l'influenza. Senz'altro, quando l'avrà finito, sarà lieto di fartelo avere." Oppure: "L'ultima volta che l'ho visto, era nel locale delle docce. Sarà bagnato... almeno le prime pagine." (pp. 35-36)
In questo libro John Irving in molte occasioni fa passare i suoi personaggi e la storia da una biblioteca, la descrizione di questa trasversalità di luoghi e proposte è però il brano che mi ha colpito di più.
Il mondo secondo Garp / John Irving. - Milano : Bompiani, 1979. - 511 p.
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