martedì 13 luglio 2010

Un lavoro sporco, di Christopher Moore

«Mi dispiace, Charlie, non so cosa dirti. Controllerò sui miei libri, a casa. Ma ho l'impressione che la bambina sia molto più vicina di noi alle raffigurazioni leggendarie della Morte. [...] Nel frattempo, forse dovresti andare a Berkeley e vedere se trovi qualcosa nella biblioteca che c'è lì. È una di quelle biblioteche dove si trovano tutti i libri che vengono pubblicati». (p. 169)

Le ricerche di Lily aggiunsero poco a ciò che già sapeva.
«Vengono citati di continuo» gli disse, chiamandolo con il cellulare dalla biblioteca di Berkeley. «Ma credo che il particolare più rilevante, che ricorre in una decina di culture differenti, sia questo: stanno di guardia al passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti». [...]
«Beh, direi che è sensato. Suppongo. E non dicono dove si trova questo passaggio? In quale stazione della metro?»
«No, Asher, non ne parlano. Però ho trovato un libro scritto da una monaca scomunicata intorno al 1890, non è fico? Questa biblioteca è straordinaria. Ci sono nove milioni di libri, o giù di lì». (p. 186)

* Un lavoro sporco / Christopher Moore ; traduzione di Chiara Brovelli. - 1. ed. - Elliot, 2007. - 443 p. - (Scatti). - ISBN: 978-88-6192-006-4

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